Nato a Lecco nel 1892 e morto a Milano nel 1964, è stato un politico e partigiano italiano, ministro del lavoro. Nel 1943 si rifugia in Svizzera dove collabora con il gruppo Tibaldi. Nel rastrellamento della Val Grande del giugno '44 muoiono i suoi due figli partigiani nella "Valdossola". Dopo essere diventato avvocato, si distinse come combattente nella Resistenza. Affiancò la Giunta provvisoria di Governo della Repubblica partigiana dell'Ossola in veste di Consulente Legale e Giudice Straordinario per l'istruzione di procedimenti politici contro i fascisti: non condanno nessuno a morte.